18.01.2017
Ho visitato ed avuto in cura un uomo nella settantina, per il resto in buone condizioni generali, che dopo un trauma da contraccolpo in Iperestensione forzata del capo risalente al 1972, iniziò a manifestare un dolore a trafitte o urente, tenebrante, alla nuca, a sinistra.
Il paziente fa dunque risalire l’inizio dei suoi disturbi a quarantacinque anni fa.
Inizialmente, ai periodi di maggior dolore potevano far seguito periodi di relativo benessere, soprattutto se il paziente si premuniva di indossare un collare cervicale rigido. In seguito questi momenti si diradavano, fino a subentrare uno stato do dolore cronico subcontinuo con frequenti esacerbazioni.
Il quadro clinico e la situazione generale peggioravano a fronte di ogni approccio terapeutico che, non conducendo ad apprezzabili risultati, ne aumentavano la prostrazione.
Lo stesso confessa che se non fosse stato per la assidua presenza e l’affetto dei familiari, avrebbe potuto ricorrere a gesti estremi.
Riferisce di aver utilizzato ogni tipo di Fans, cortisonici, anestetici, in ripetute infiltrazioni locali. Per lunghi periodi ha assunto fino a 300 mg /die di oppioide. Si è sottoposto a cure fisiche di ogni tipo, compresi trattamenti di Radiofrequenza pulsata.
Inoltre gli fu impiantato uno stimolatore midollare non meglio precisato, a suo dire per una Cervicobrachialgia C5,C6 a sinistra, risoltasi solo dopo un intervento di artrodesi per via anteriore.
Mi piace sottolineare che il soggetto presenta una conformazione psichica equilibrata, tale da poter escludere, secondo me, qualsiasi conflitto interiore non risolto, che potrebbe delineare un habitus di tipo nevrotico. Le condizioni timiche fanno dunque seguito a situazioni di ripetuto stress, correlato allo stato del dolore.
9.01.017 Visita Neurologica
Alla visita, il paziente riferisce di non avvertire dolore spontaneo, la qual cosa tende ad attribuire al freddo stagionale. Tuttavia il quadro neurologico è nettissimo, sia per il disturbo della sensibilità termo-dolorifica con marcata ipoestesia a sinistra, sia per una precisa distribuzione nel territorio di innervazione del nervo di Arnold, laddove il dolore è facilmente evocabile con una modesta digitopressione sulle emergenza del nervo stesso (sullo scalpo) e anche con una minima iperestensione del capo.
Abbiamo trattato il paziente con tecniche di neuromodulazione ripolarizzante, secondo protocolli ampiamente sperimentati, ottenendo una buona risposta: in questo periodo egli non ha lamentato alcun tipo di dolore.
Controllo neurologico alla dimissione: ripetutamente abbiamo sollecitato condizioni critiche che precedentemente avrebbero innestato il dolore come una iperestesnione forzata del capo o il contatto con forti sorgenti di calore.
In buona sostanza se vedessimo per la prima volta oggi il paziente, sarebbe possibile solo sospettare una nevralgia occipitale sulla base della sintomatologia, ma non potremmo porre una diagnosi certa, vista la negatività del quadro neurologico.
IL PAZIENTE MANTERRA’ CONTATTI TELEFONICI CON LO 0583 051527 O VIA MAIL NON ESSENDO PREVISTI CONTROLLI A CAUSA DEL GRANDE DISAGIO LOGISTICO.